L’irrigazione dell’orto

L’acqua risulta essere fondamentale e insostituibile per la vita delle piante: è contenuta in tutti i tessuti vegetali, da essa dipendono le funzioni vitali delle cellule e la circolazione di elementi nutritivi all’interno dell’organismo della pianta.
Le piante assumono acqua soprattutto tramite le radici, per cui è importante garantire una disponibilità d’acqua nel suolo.
Non sempre l’acqua fornita naturalmente da piogge e umidità dell’aria è sufficiente: un apporto idrico esterno può rivelarsi utile o addirittura essenziale.
L’irrigazione è una delle operazioni fondamentali in agricoltura, per un corretto sviluppo delle piante coltivate, in particolare durante i mesi estivi, in cui il caldo provoca rapida evaporazione. Per avere un orto sano dobbiamo quindi essere capaci di irrigare al momento giusto e con la giusta quantità d’acqua.
Gli ortaggi in condizioni di aridità mostrano sofferenza, ma anche gli eccessi possono essere dannosi, favorendo marciumi e malattie. Per sapere quanto spesso bagnare, bisogna imparare a conoscere il proprio terreno e il proprio clima, con l’esperienza ogni coltivatore imparerà a farsi l’occhio e a capire il momento giusto per irrigare. Ecco quali sono i reali fattori da cui dipende il fabbisogno idrico delle nostre coltivazioni:
Clima:
se piove non serve irrigare l’orto, l’intervento del coltivatore serve a fornire acqua quando la natura non provvede.
Anche sole e temperatura sono fattori importanti: quando fa molto caldo e c’è molto sole l’acqua evapora dal suolo e traspira dai tessuti delle piante, dunque serve irrigare spesso.
Tipo di terreno: Il suolo può essere più o meno capace di trattenere l’acqua a lungo.
Ad esempio un terreno ricco di sostanza organica avrà più capacità di restare umido, mentre un suolo sabbioso lascia scorrer via l’acqua e si asciuga subito, per cui richiede di essere bagnato spesso.
Piante coltivate: Ogni coltura ha un diverso bisogno d’acqua e anche una differente capacità di procurarsela.
Ci sono piante con un apparato radicale sviluppato in profondità, che riescono a procurarsi l’acqua da sole, ad esempio la pianta dei ceci, altre invece sono più superficiali e quindi meno autonome e in grado di fronteggiare periodi di siccità.
Crescita della pianta: 
Le piantine giovani hanno bisogno di frequenti apporti di acqua, perché le loro radici non sono ancora ben sviluppate, con la crescita diventano più indipendenti.
Per questo subito dopo le semine e i trapianti bisogna essere molto regolari nel bagnare.
Quando alle piante manca acqua entrano in sofferenza e lo manifestano in modo molto chiaro, tutti avremo visto delle piante appassire o lasciarsi deperire per l’aridità.
Prima della fase del raccolto conviene sospendere le irrigazioni, per migliorare la qualità degli ortaggi.
Questo vale solo per verdure da frutto, quali pomodori, meloni, zucchine.
Ricapitolando la scelta del momento in cui irrigare è molto importante: bisogna farlo agli orari giusti, a seconda del clima e del tipo di pianta ci sono orari in cui è meglio irrigare, in modo da permettere alla pianta di assorbire al meglio l’acqua e prevenire la formazione di malattie crittogamiche (muffe e funghi).
Una regola generale è quella di non bagnare mai l’orto nelle ore calde e assolate, per evitare che i raggi solari rifrangano le gocce e brucino le foglie. Inoltre una buona parte dell’acqua andrebbe sprecata per evaporazione.
Si consigliano quindi irrigazioni la mattina presto oppure la sera, da evitare in ogni caso le ore in cui il sole è alto.
Altra cosa molto importante è quella di fare attenzione agli shock termici: la temperatura dell’acqua d’irrigazione deve essere simile a quella dell’aria, bagnare l’orto con acqua fredda in giornate torride può essere molto dannoso per le piante.

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